I computer si “impallano”… noi no

Thursday, May 13th, 2010 | Author:
Bacterium vs Linux

Sulla sinistra la rete che rappresenta il E. Coli. Sulla destra la struttura che rappresenta il Sistema Operativo Linux.

Gli studiosi dell’Università di Yale hanno recentemente condotto una interessante ricerca in cui comparano la struttura di un moderni Sistemi Operativi con quella degli organismi viventi, partendo dall’interessante analogia per cui il Genoma può essere considerato il Sistema Operativo per gli esseri viventi. Per l’esattezza hanno comparato un Sistema Operativo basato su Linux con un bacterium Escherichia coli.

I risultati sono interessanti e sono fondamentalmente riassunti dall’immagine presente in questo post.

In questa immagine si può notare sulla sinistra la rete (di controllo) del bacterium Escherichia coli, mentre sulla destra è rappresentata la rete (di chiamate) del sistema operativo Linux. Come si vede entrambe le reti sono organizzate in gerarchie, ma hanno una fondamentale differenza.

La rete del bacterium è organizzata a livello piramidale dove “in cima” sono presenti pochi geni che organizzano il lavoro dei geni che si trovano “alla base” che possono lavorano in modo indipendente e parallelo. La rete del Sistema Operativo, invece, è quasi completamente invertita: le funzionalità di un Sistema Operativo (“in cima”) sono costruite a partire da poche funzionalità comuni (“in basso”).

Secondo Mark Gerstein (the Albert L. Williams Professor of Biomedical Informatics; professor of molecular biophysics and biochemistry, and computer science), il motivo è che i Software Engineer hanno la tendenza a riutilizzare le funzionalità già esistenti, al posto di re-implementarle da zero per abbattere i costi di produzione. Affermazione con cui non mi trovo d’accordo al 100%: i costi, naturalmente, sono un fattore importante ma soprattutto bisogna considerare l’affidabilità che un codice già scritto/testato/corretto fornisce rispetto ad una implementazione ex-novo che può comportare nuovi problemi da risolvere.

Mi trovo, invece, molto d’accordo con questa seconda affermazione di Gerstein: “questo significa anche che i Sistemi Operativi sono più portati ad impallarsi, poiché anche semplici cambiamenti ad una funzionalità generica (di basso livello) possono generare problemi alle funzionalità di più alto livello in modo incontrollato”.

Maggiori informazioni le potete trovare nella news originale (in inglese) e sull’articolo in questione (“Comparing genomes to computer operating systems in terms of the topology and evolution of their regulatory control networks“) apparso sui Proceedings of the National Academy of Sciences dell’edizione del 3 Maggio 2010.

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Leave a Reply

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>