Anche questa settimana un post un po’ fuori degli schemi per il mio blog: infatti parleremo di Mnemotecnica e di Gianni Golfera. In realtà sono stato molto indeciso se scrivere questo post oppure no, sia perché mi sono accorto che (almeno su Internet) la questione è diventata quasi una guerra di religione tra i sostenitori di Golfera e i suoi detrattori (e io odio “buttarmi” nelle guerre di religione) e sia perché, per quanto sia da sempre stato interessato alle tecniche di Mnemotecnica (anche se non ho mai avuto una grandissima costanza nell’esercitarmi), non ho mai seguito il lavoro di Golfera (anche se ho letto due suoi libri). Alla fine ho deciso che un paio di considerazioni potevo anche azzardarmi a farle per il mio piccolo pubblico 😉 … anche perché il momento era propizio, visto che ieri (30 Maggio 2011) è stato il giorno della difesa di Golfera dalle accuse di Striscia la Notizia. Infatti, bisogna ricordare, che Golfera è diventato visibile al grande pubblico generalista (quello composto dai mia nonna e dai miei genitori, per intenderci) proprio a causa di una serie di servizi di Striscia atti (secondo Striscia) a sbugiardare le sue capacità mnemoniche.
Precisiamo subito la cosa più importante: lo scopo di questo post è presentare solamente cosa siano le Mnemotecniche, chi sia Golfera, perché, ultimamente, sia “diventato così famoso” e mettervi un paio di pulci nell’orecchio.
Ma partiamo dall’inizio e quindi dalle tecniche Mnemoniche e prima di vedere cosa sono e cosa non sono, chiariamo da dove nascono. Anche se molti di voi le avranno per la prima volta sentite nominare per la moda del momento – il mentalismo (memorabile la puntata di The Mentalist dove Patrick Jane, il protagonista, insegna a Rigsby la tecnica del Palazzo della Memoria per ricordarsi di tutte le persone che incontrerà in una sua missione in incognito) – sono in realtà tecniche antichissime conosciute e studiate dai molti grandi pensatori del passato, come ad esempio: Cicerone, Giordano Bruno, Pico della Mirandola e Matteo Ricci.
Queste tecniche non sono tecniche miracolose che permettono di superare senza sforzo le capacità dei comuni mortali in fatto di memoria. Ma sono tecniche (trucchi, se volete) che se imparate e applicate con costanza permettono di rendere più veloce e più facile il processo di memorizzazione anche per quelli che ci sono meno portati. La parola chiave è “applicate con costanza“. Bisogna imparare ad utilizzarle nella vita di tutti i giorni, in modo da rendere il più automatico possibile alcuni passi che per quanto efficaci non sono certo naturali: come ad esempio la tecnica di associazione per creare liste di “oggetti” da ricordare. Molto efficace, sicuramente. La uso, ad esempio, per non portarmi dietro il biglietto della spesa: tranquillamente impiegando 7/8 minuti del mio tempo (si, mi sono cronometrato, per vedere i miglioramenti 😉 ) mi permette di ricordarmi 30/40 articoli da compare comprese di relative quantità. La uso, anche, per ricordarmi l’ordine delle slide quando (raramente) devo tenere qualche lezione. Molto efficace, dicevo, molto banale nel capirla ed applicarla ma sicuramente non veloce: ci vuole un po’ di tempo e di esercizio per impratichirsi. Questo significa, che indipendentemente, dalla strada scelta (autodidatta o corso), la parte di prova sul campo è importantissima, sia per velocizzarsi nell’utilizzo di queste tecniche sia per capire (e se serve, anche, adattare) ogni tecnica relativamente a noi stessi,
Io forse, sono la persona meno adatta per parlare di costanza. Il mio primo libro risale addirittura alle superiori. Ma a quei tempo pensavo che fossero tecniche magiche che si apprendessero senza sforzo e senza sforzo ti permettessero di ricordare tutto quello che ti serviva… quindi abbandonai la lettura quando le cose cominciarono a chiedere più impegno. Ho ripreso in mano il tutto da circa un anno, incrementando la mia libreria, e imponendomi di fare esercizio (lista della spesa, appuntamenti, numeri di telefono, etc.) e pian piano i risultati si stanno vedendo: anche perché vi garantisco che non sono mai stato portato alla memorizzazione pura… con mio grande rammarico.
Permettetemi, di puntualizzare che imparare a memoria una serie di nozioni non rende automaticamente più intelligenti: può essere di aiuto ma se poi non si sa come utilizzare le nozioni memorizzate, allora tutto nasce e finisce li, senza reali vantaggi. Io posso imparare a memoria tutti i teoremi presenti nel corso di Analisi I, ma se poi non ho capito il perché, ad esempio, devo calcolare
per trovare il coefficiente angolare dell’asintoto obliquo di una funzione f(x), rimango comunque ignorante quanto prima 😉
Veniamo, ora a Golfera. Non sono qui ne per difenderlo, ne per accusarlo. Quello che posso affermare è che, avendo letto i suoi libri (e non solo i suoi), il suo metodo funziona, anche se certamente non è così innovativo come vuol far credere. Molto di quello che insegna (almeno per quanto riguarda i libri) è semplice rivisitazione di tecniche classiche al fine di renderle fruibili alla maggior parte delle persone. Quello che lui racconta, è facilmente ritrovabile in altri testi di altri autori (a fine del post, vi elenco una piccola bibliografia personale), ed esattamente come la maggior parte dei manuali mnemonici anche lui sottolinea (aggiungo: correttamente) che oltre a leggere il libro, bisogna anche impegnarsi a fare gli esercizi proposti e poi continuare nell’esercitarsi e mettersi alla prova. Quello che sicuramente va detto è che, indipendentemente dalle sue reali o presunte, naturali o allenate, doti mnemoniche, Golfera è stato capace di creare un business grazie a queste tecniche come nessuno in Italia… e questo, per quanto mi riguarda, non è certo un male 😉 .
Ma per quanto si possa considerare di successo, Golfera è divenuto conosciuto proprio a tutti (come dicevo all’inizio, anche a mia nonna e ai miei genitori) per colpa di Striscia la Notizia.
Per fare la storia, molto corta, dopo l’apparizione di Golfera a Il senso della Vita di Bonolis, Striscia ha fatto una serie di servizi dove in primis ha mostrato che una delle classiche dimostrazioni di Golfera poteva essere fatta utilizzando delle carte segnate e dei trucchi da mago mentalista e poi dove, irrompendo ad una suo corso, ha mostrato che effettivamente utilizzava quei trucchi, senza ad onor del vero permettergli di dimostrare il contrario. Precisiamo, io sono convinto della buona fede di Striscia, come posso “accettare” che Golfera, spinto da puri motivi di auto-promozione, sia ricorso a stratagemmi non certamente etici. Quindi sono convintissimo che la denuncia di Striscia sia stata corretta, almeno negli intenti. Però…
Si, c’è un però: ci sono due cose che mi hanno dato fastidio (le due pulci, di cui parlavo):
- non capisco perché per denunciare il comportamento truffaldino di Golfera si sia dovuto mettere in atto un attacco mediatico di proporzioni molto maggiori rispetto a quello usato da altri tipi di truffe: almeno tre servizi di Striscia, un articolo de Il Fatto Quotidiano a firma di Luigi Galella;
- Striscia, accusando Golfera, non ha mai esplicitamente evidenziato che le accuse erano rivolte all’uomo e non alle tecniche mnemoniche in se stesse, lasciano adito al fraintendimento che anche queste ultime siano una truffa. Esempio lampante è l’articolo sopracitato: Galella, schernendo Golfera, sembra schernire anche le tecniche che lui ripropone, come cose “di altri tempi” e “che ormai non servono più”. Striscia stessa, quando parlava dell’utilizzo delle carte segnate per la dimostrazione di Golfera, si è dimenticata di ricordare che ci sono persone in grado (proprio mediante le tecniche mnemoniche e grazie a tantissimo esercizio) di memorizzare un intero mazzo di carte in circa 25 secondi.
Le considerazioni, adesso, le lascio a voi 😉 .
Bibliografia
- G. Golfera, “Più memoria.”, 2011, Alessio Roberti Editore
- G. Golfera, P. Garzia e E. Rosati, “Il grande libro della memoria”, 2010, Sperling & Kupfer
- H. Lorayne, “Ageless Memory: The Memory Expert’s Prescription for a Razor-Sharp Mind”, 2010, Black Dog and Leventhal
- M. Possenti e P. Cuppini, “Tecniche di memoria e lettura veloce. Manuale completo del corso Eureka”, 2009, Giunti Demetra
- Dominic O’Brien, “How to Develop a Brilliant Memory Week by Week”, 2006, Duncan Baird
- G. Forno, “Una Memoria di Ferro”, 1994, EMB