No… non sto per parlare di una nuova opera di Gibson (immaginate una versione cyberpunk della Alice di Lewis Carroll) … sto per parlare dell’Alice “quasi” originale portata recentemente sul grande schermo.
Ma prima di tutto una precisazione: il titolo di questo post non è una mia invenzione: infatti, la prima stesura dell’opera di Carroll si chiamava esattamente così 😉 .
Naturalmente, come avete intuito dalla prima riga non sono qui per parlarvi dell’opera di Carroll (per quanto mi piaccia tantissimo), ma del recente “Alice in Wonderland“: film del visionario regista Tim Burton e con la partecipazione dell’eclettico Johnny Depp nei panni del Cappellaio Matto. Lo so che ormai il film è uscito da qualche tempo e che quindi questo post nasce “già vecchio”, ma vi posso garantire che non è stato un “parto” facile: sia perché è stato un periodo abbastanza intenso al lavoro (ma di questo non vi importa molto 😉 ) ma soprattutto perché non è facile trovare qualcosa da dire in positivo o in negativo su questo film.