Poco tempo fa ho parlato di Google App Inventor, affermando che potrebbe essere utilizzato come ottimo strumento per fare didattica. Per dimostrare che effettivamente è così ho deciso di provare a realizzare un applicazione completa… come sempre, in questi casi, il fanciullo che è in me prende il sopravvento e decide di sua sponte cosa si deve realizzare: e come sempre e naturale la scelta ricade su un giochino (altrimenti che fanciullo sarebbe? 😉 ).
Volendo dare ascolto al fanciullo, in un dialogo interiore, tra me e lui, decidiamo che giochino implementare e la scelta cade su un classico: il Motolabirinto (chi non sa cosa sia, corra ad affittare il film Tron della Disney). Naturalmente, non pensavo di realizzare chissà quale gioco complesso (anche perché App Inventor non è così avanzato 😉 )… mi sarei accontentato di una visuale dall’alto e una discreta velocità: in fin dei conti moltissimi anni fa ne avevo realizzato una versione per l’HP-48G… non avrebbe dovuto essere più complicato, realizzarne una versione equivalente per un dispositivo nettamente più potente. Sbaglio? Si, sbaglio. L’impresa si è dimostrata subito infattibile per alcune limitazioni tecniche di App Inventor: nell’attuale versione non è possibile ne accedere allo “schermo” per leggere i lo stato dei pixel su di esso, ne utilizzare strutture dati “complesse” come le matrici (penso che sia possibile comunque trovare una soluzione ma ci devo pensare ancora un poco 😉 ). Date queste due limitazioni non mi era possibile gestire le collisioni tra le moto è i muri del labirinto 🙁 .
Dopo un primo momento di scoramento, si è quindi deciso di provare un altro classico (ma veramente classico doc): Pong. Se ero riuscito a farlo programmare a degli studenti di 4 superiore in J2ME… non avrebbe dovuto essere più complicato. Sbaglio?