Anche se il titolo di questo post fa l’occhiolino a Philip K. Dick, vi avverto già da subito che non parlerò di questo scrittore… anche se lo amo tantissimo 😉 . Il motivo del titolo in questione è molto più prosaico e risiede tutto in un nome che ultimamente si vede anche nella pubblicità in TV: Desire.
Vedo già le facce interrogative di molti di voi, miei pochi lettori… sto parlando di uno smartphone: l’HTC Desire con sistema operativo Android.
Ok, adesso rispondo alla seconda domanda: “ma perché voglio parlare di questo cellulare?” … La risposta è semplice: il mio amore mi ha fatto un grandissimo regalo e me ne ha comprato uno… e non potete immaginare come la cosa mi ha fatto gongolare di felicità 😉 ; quindi in questo post voglio parlare delle mie prime impressioni dopo qualche settimana di utilizzo.
Per i curiosi vi darò subito la mia impressione finale (anche se i più attenti di voi l’avranno già capita dall’incipit del post 😉 ).
Questo gioiellino è uno dei migliori smartphone che mi sia capitato di provare e presenta delle caratteristiche veramente interessanti che lo potrebbero rendere appetibile non solo agli “smanettoni” come me (che vogliono provare le brezza di programmarci sopra), ma anche agli utenti finali avanzati che desiderano avere un mini ufficio sempre con loro. Probabilmente, l’ostacolo più grande è il prezzo non proprio contenuto (non ve lo dico per non avere nessuno sulla coscienza 😉 ) anche se in linea con i concorrenti diretti… uno su tutti l’iPhone di Apple.
Ma ora andiamo con ordine e vediamo, per prima cosa, le principali caratteristiche tecniche:
- è un dispositivo quadriband (HSPA/WCDMA: 900/2100 MHz e GSM: 850/900/1800/1900 MHz) e quindi utilizzabile in quasi tutto il mondo senza problemi;
- supporta i principali sistemi di trasmissione dati: 3G (come l’UMTS), GPRS ed EDGE;
- ha un display multi-touch capacitativo con tecnologia AMOLED di 3,7 pollici di diagonale e una risoluzione effettiva di 480 X 800 pixel;
- ha una buona fotocamera integrata da 5 megapixel con autofocus e flash;
- ha installato la versione 2.1 di Android (ad oggi, maggio 2010 quella più recente);
- ha vari dispositivi di localizzazione integrati: bussola digitale e GPS in primis;
- supporta le tecnologie bluetooth e Wi-Fi;
- monta un processore Snapdragon (tecnologia ARM) che viaggia all’incredibile velocità di 1GHz.
Come vedere sono tutte caratteristiche che lo pongo sicuramente ai primi posti tra i vari smartphone e che lo rendono uno degli smartphone più potenti in commercio. Il concorrente diretto con caratteristiche più simili è il NexusOne di Google (anche detto Googlefonino 😉 ) anche lui costruito da HTC.
Ma come ben si sa, non servono solo le caratteristiche tecniche per far si che un prodotto diventi un ottimo prodotto, quindi vediamo cosa mi è piaciuto e cosa no (si ci sono anche alcune cose che non ho apprezzato) ma soprattutto il perché.
Partiamo dagli argomenti a favore.
- Lo smartphone è molto reattivo, anche se ci si potrebbe aspettare di più vista la potenza pura che ha; credo comunque che il problema sia di più nell’interfaccia grafica HTC Sense che in Android stesso. Comunque mediamente molto più reattivo delle interfacce basate su Symbian (ad esempio quella dell’N96 o dell’N73).
- L’interfaccia utente è molto carina e personalizzabile molto facilmente: si può mettere sui vari schermi a disposizione sia le icone per aprire le varie applicazioni che i cosi detti widget: piccole applicazione che girano direttamente sull’interfaccia dello smartphone.
- Integrazione nativa con GMail. Non solo per quanto riguarda la posta, ma anche e soprattutto per quanto riguarda il calendario e i contatti (in realtà riuscivo a fare la stessa cosa anche sull’N96, ma dovevo usare un programma di sincronizzazione a parte). Questo significa che è possibile (come nel mio caso) usare Google Calendar e accedervi sia dal cellulare che dal Thunderbird (il programma di posta elettronica che utilizzo) e avere la stessa funzionalità anche per i contatti.
- Integrazione nativa con Facebook (ok… alcuni la possono vedere come una cosa negativa 😉 ). Ma è interessante poter “collegare” i propri contatti sul telefono oltre che a quelli di GMail anche a quelli di Facebook o Flickr.
- Moltissime applicazioni scaricabili da Android Market (l’equivalente dell’iTune Store, ma per Android). Si possono trovare applicazioni per tutti i gusti: dai giochi (non potevo non installare un programma per giocare a scacchi) alle applicazioni per la gestione della lista della spesa (che non ho installato 😉 ). A essere sincero ha meno applicazioni di iTune… ma c’è da dire che il sistema è nettamente più giovane e che il numero di applicazioni disponibili cresce di giorno in giorno.
- La batteria non è da primato ma non è per nulla male: poco più di 2 giorni facendo poche chiamate ma con la Wi-Fi quasi sempre accesa (e questa consuma tanto 😉 ). Si può dire che la batteria è in linea con l’iPhone, per la mia (ridotta) esperienza.
- Insieme al NexuOne, è il vero anti-iPhone… e a me questo piace 😛 .
Vediamo ora gli aspetti contro.
- Si prende facilmente la sindrome di “ma quanto spazio libero ho ancora?” dovuta al fatto che attualmente non è possibile installare le applicazioni sulla SD, ma solo sulla memoria principale del telefono (che è abbastanza piccola: circa 100Mb). Questa limitazione (comune a tutti i dispositivi Android) sembra derivare dalla combinazione di due scelte progettuali: Android è un sistema operativo basato su Linux, ma la SD è formattata per Windows. Comunque nella prossima release di Android (la 2.2) questa limitazione dovrebbe essere superata e voci di corridoio dicono che sarà disponibile un update del sistema operativo del Desire alla versione 2.2.
- Quando è spento le sveglie non funzionano. Anche se questo è un problema di molti cellulari/smartphone è una cosa che mi da fastidio. Io sono abituato ad utilizzare il cellulare come sveglia mattutina e alla sera mi piace spegnerlo… ma con il Desire non si può 🙁
- La gestione delle caselle di testo: trovo l’idea di Apple di fare un ingrandimento dell’intorno di dove si trova il cursore mentre “fai scivolare il dito” sulla casella molto comoda per posizionarti dove si desidera all’interno del teso… la gestione di Android ti obbliga a “pigiare” più volte fino al colpo fortunato che ti fa mettere dove volevi (… e io non ho i polpastrelli particolarmente grosse 😉 ).
- Il costo, veramente elevato.
Ok, siamo giunti alla fine… adesso potete porre la domanda finale… esatto proprio quella: “cosa ci dobbiamo aspettare su questo blog per il futuro?” La risposta è semplice e scontata: qualche post su come si programma questo gioiellino… e ne ho già in mente almeno un paio 😉 . Per ora vi lascio con un paio di foto catturate dal mio Desire 🙂 :
Cheers
Non poteva farti regalo migliore di questo… l’ AppToSD ufficialmente sarà presente nella release 2.2 (vedi keynote 2 del google/io 2010 per questa e altre feature geniali…) ma non sono sicuro sia il caso di aspettare HTC per l’update, promettono promettono ma poi non si vede mai nulla… molto meglio controllare xda-developers.
@ur bhe se proprio non prepareranno un update mi rivolgerò ad altre fonti 😛 Thanks per l’hint 🙂
cheers
Pare figo ma la mia domanda è… c’è il GCC? ^^’
@jp no… il GCC non l’ha (tranne che ci puoi accedere solo da root… ma non te lo so dire).
In compenso ha python, bash, perl, ruby e lua 😛
Cool! in effetti anch’io sarei in brodo di giuggiole per un oggettino così !.
Emm.. sbaglio o mi sembra di aver colto una sottile vena polemica verso il melafonino, eh eh eh.
@duccio: nessuna vena polemica… mi piacerebbe poter provare a sviluppare qualcosa per iPhone… ma per farlo devi avere un mac… diciamo che la grande mela dal mio punto di vista fa ottimi prodotti per il mercato consumer… ma è troppo limitante per “gli smanettoni” 🙂
Grazie di essere passato 🙂
cheers